Onni diletto e ogni bel piacere  /  Compagnia dell'asino che porta la croce








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Enrosadira 0011

1999










1. Skudrinka   [3:20]
tradizionale macedone
tapan AG, darabukka GT, ghironda RR, flauto, ciaramella FB, arpa medievale FM

2. Quant voi l'erbe reverdir   [2:40]
Quant voi l'erbe reverdir / Salve, virgo virginum / Cumque evigilasset Jacob
Montpellier, Biblioteca della facoltà di Medicina, Ms H 196
triple GC, double FB, teneur MB

3. Ay mi!   [4:00]
Ay mi! dame de valourGuillaume de MACHAUT
Parigi, Biblioteca Nazionale, Ms francese 1584
voce FM, oud GT, nyckelharpa RR

4. Se je chante, ce fait amour   [4:10]
Se je chante / Bien doi amer / Et sperabit
Montpellier, Biblioteca della facoltà di Medicina, Ms H 196
triple AO, double FM, bombarda WR, flauto FB, nyckelharpa RR

5. Je vivroie liement   [3:50]
Guillaume de MACHAUT
Parigi, Biblioteca nazionale, Ms francese 1584
voce FM, nyckelharpa RR, flauto, ciaramella FB, oud GT, bombarda WR

6. El mois d'avril   [2:40]
El mois d'avril / O quam sancta/ Et gaudebit
Montpellier, Biblioteca della facoltà di Medicina, Ms H 196
triple GC, double FB, teneur MB

7. Tsakonikos   [2:40]
tradizionale greco
tapan AG, oud, chinchera GT, flauto di canna, ciaramella FB, ghironda RR

8. Maqam bayati   [3:02]
tradizionale arabo
flauto FB, oud, darabukka GT, riqq AG, nyckelharpa RR

9. Ave donna santissima   [2:45]
Laudario di Cortona, Biblioteca Comunale e dell'Accademia Etrusca, MS 91
flauto, voce FB, bendir GT, nyckelharpa RR, coro

10. Che ti çova   [5:05]
Che ti çova nascondere el bel volto ?
Codice Rossi RS 19
voce FM, bendir GT

11. Amor dolçe / Ogne homo   [4:50]
Firenze, MS. Magliabechiano, BR 18
voce FM, flauto FB, nyckelharpa RR, bendir, sonagli e cimbali GT

12. Gaetta   [5:40]
London, British Library, Additional 29987
flauto FB, tabla AG, bendir GT, nyckelharpa RR

13. Magdalena degna da laudare   [4:35]
Laudario di Cortona, Biblioteca Comunale e dell'Accademia Etrusca, MS 91
voce FM, oud GT, santur RR, coro

14. Dokumaci kislar   [3:25]
tradizionale turco
ghironda, cimbali RR, darabukka GT

15. Nas mentes senpre teer   [3:20]   CSM  29
Cantigas de Santa Maria, Madrid, Biblioteca Nacional, Ms 10069,29
voce AO, flauto FB, nyckelharpa RR, arpa medievale FM,
bombarda WR, tamburo a bandoliera, tamburello, sonagli GT
, voce recitante CS, coro









COMPAGNIA DELL'ASINO CHE PORTA LA CROCE
Fabio Bonviciniflauti, ciaramella, baritono
Francesca Malavolti — soprano, arpa medievale
Renzo Ruggieronyckelharpa, ghironda, santur
Giovanni Tufanooud, darabukka, bendir, tamburello, tamburo a bandoliera

Hanno collaborato:
Alida Oliva — soprano / #4  15
Aldo Grillotapan, riqq, tabla / #1  7,  8,  12
Walter Rizzobombarde / #4  5  15
Matteo Bellotto — basso / #2  6
Giovanni Cantarini — tenore / #2  6
Chico Simoes — voce recitante / #15
Claudio Mangialavori, Andrea Sanguinetti, Alessandro generali — coro / #9  13  15



Registrato e mixato da Giampiero Berti. Studio Allimite,
Bologna, febbraio/marzo 1999

℗ 1999 - ENROSADIRA







Che cos'hanno in comune una lauda cortonese e una danza tradizionale macedone, un virelai di Guillaume de Machaut e un maqam arabo? Sara forse la promessa contenuta nel titolo "diletto e piacere" a soddisfare ogni domanda su scelte di repertorio, di esecuzione e soprattutto a dare unita a questa antologia musicale del Medioevo?

Suggeriremmo di immaginare di essere alle prese più con una "raccolta di meraviglie", con la collezione di qualche viaggiatore, che con una scelta di luoghi musicali e letterari filologicamente esemplari. L'obiettivo non è, dunque, quello di ricreare un'epoca nella sua complessità. Punto di partenza piuttosto che d'arrivo, il Medioevo è diventato quasi un pretesto, ha assunto le caratteristiche di un territorio favoloso da attraversare seguendo un percorso non rettilineo. Da Nord a Sud, dall'Europa continentale ai Balcani fino al Mediterraneo e oltre, dalla nyckelharpa finlandese, al tapan macedone, al santur persiano, questa nostra ricerca intermittente ci ha fatto approssimare in punta di piedi a tradizioni musicali distanti tra loro, e a farle poi convivere in un diverso e a volte inconsueto universo sonoro. Con questa ricerca abbiamo tentato di mantenerci più vicini a un'idea di molteplicità che di unità dell'esperienza, fedeli a quelle che sono state le nostre frequenti ricognizioni verso differenti stili, forme e materiali.

Ogni strumento musicale può raccontare una storia, e innumerevoli storie si intrecciano qui a partire dal racconto di Ghino da Venosa sulle visioni di fratello Idelfonso, alla voce narrante di Chico Simoes burattinaio e contastorie brasiliano, alla vibrante lirica delle sacre rappresentazioni umbre, alla leggerezza del cantar d'amore.

Ogni storia, ogni frammento mantenga dunque la sua preziosa unicità.



Dicono alcuni che la notte del 6 gennaio dell'anno 1300 fratello Idelfonso il Canuto, mentre si sforzava di resistere al sonno, avesse visto raggomitolarsi ai suoi piedi il demonio, comparso dapprima in forma di stuoia, poi coll'apparenza di una pelle di maiale piena di setole che gli chiedeva con la voce di una giovane donna di essere indossata. E dicono ancora che fratello ldelfonso, mentre questa voce continuava a sussurrare, iniziasse a pregare guardando il soffitto della sua cella e tenendo gli occhi chiusi. Poi, come si seppe dal suo racconto, a un certo punto sfinito dalla lotta si era addormentato e aveva sognato l'acqua di un fiume che non finiva mai, e diceva che era un'acqua freddissima.

L'indomani, al sorgere del sole, si era accodato al seguito di un gruppo di pellegrini, e completamente scalzo e con una misera sacca a tracolla era partito per raggiungere Roma. Per chilometri e chilometri avevano attraversato delle colline secche e piene di arbusti, poi avevano incontrato delle valli e delle altre colline e a un certo punto avevano visto l'ampio letto di un corso d'acqua. Allora il Canuto era andato vicino all'acqua e lì si era fermato in preghiera, immobile e muto. E dopo molte ore, quando era tornato, aveva raccontato ai compagni di viaggio che mentre pregava gli era apparsa la madonna in un sasso del fiume; e diceva che la voce della madonna non era una voce di gola, come le voci degli uomini, ma come una musica di flauti ed altri strumenti. Ma facile da capire: aveva detto che la madonna, senza parlare ma cantando gli aveva detto molte cose di grande importanza, pregandolo di tenersele per sé.

Poi fratello ldelfonso si era addormentato e i pellegrini tutti insieme erano corsi a guardare i sassi del fiume. Facevano silenzio e si facevano segno a vicenda di star zitti per ascoltare se qualche sasso avesse cantato con delle voci di flauti, ma avevano sentito solo il discontinuo spirare del vento tra le foglie degli alberi. Alla fine tutti si erano addormentati.

Il giorno dopo si erano rimessi in cammino, e fratello ldelfonso si era messo a fischiare, dicendo che il fischiare scaccia i brutti pensieri, e tutti camminando lo ascoltavano stando in silenzio. Ma cammina cammina, a un certo punto avevano scorto due donne che si agitavano in modo forsennato. Subito le donne erano corse incontro al gruppo di pellegrini, li avevano pregati di fermarsi e una di loro si era messa a dire che suo marito che stava spaccando delle pietre per dargli una forma, nel colmo dello sforzo era stato colto da una paralisi che gli stava slogando tutte le membra, che erano diventate come morte. Avevano pregato il gruppo di pellegrini di aiutarle in qualche modo. Allora il Canuto aveva chiesto alle donne che lo conducessero dall'uomo dolorante, che giaceva sdraiato di fianco a un mucchio di pietre. Là gli aveva avvicinato la bocca a un orecchio e di colpo il paralitico si era rialzato. Ma nessuno era riuscito, nonostante il silenzio, a capire cosa gli avesse detto. Secondo alcuni aveva parlato, secondo altri aveva cantato, ma qualcuno racconta che gli era sembrato di aver sentito fischiare anche l'aria.

Ghino da Venosa Liber vitae sanctorum
traduzione di Ercole Bazzani










Un invito al diletto e al piacere secondo i dettami della lirica medievale. Questo ultimo lavoro della Compagnia dell’asino che porta la croce rende conto delle frequenti ricognizioni che ne hanno segnato il percorso musicale verso differenti stili, forme e materiali. Brani tradizionali dell’area balcanica compaiono insieme alle melodie medievali che accompagnano le laude in volgare e i componimenti a forma fissa del poeta e musico francese Guillaume De Machaut (1300-1377), secondo una prassi esecutiva che mira al dialogo giocoso tra sonorità arcaiche differenti, più che alla contaminazione della musica antica con i generi più moderni.

Il Medioevo viene qui assunto come pretesto, punto di partenza di una ricerca aperta a generare suggestioni e curiosità nell’ascoltatore, più che punto di arrivo di un progetto guidato alla ricerca filologica. Uno spazio da attraversare seguendo un percorso non rettilineo che va da Nord a Sud, dall’Europa continentale fino al Mediterraneo, facendo convivere in un unico universo eterogeneo un ricco strumentario che ricalca i timbri degli strumenti probabilmente utilizzati dai musici medievali, spaziando dalla ghironda alla nyckelharpa finlandese, dalla bombarda al flauto, dalla darabukka al tapan macedone, dall’arpa medievale al santur persiano.

Guida all’ascolto di questa "raccolta di meraviglie", come recita il libretto che accompagna il cd decorato dagliacquerelli del pittore modenese Giuliano Della Casa, è la godibilità dei brani proposti, la piacevolezza delle sonorità al di là della loro funzione originaria.

La molteplicità dei materiali presentati mette in luce una particolare attenzione per la preziosa unicità di ogni frammento e la sua specificità stilistica e formale.

Con queste premesse la Compagnia dell’asino che porta la croce non può che condurci in punta di piedi ad attraversare il luogo immaginario in cui convergono tradizioni e strumenti distanti tra loro nel tempo e nello spazio, tra lo stupore e la meraviglia generate dalla freschezza della loro esecuzione.

Splendide composizioni vocali, monodiche e polifoniche, si alternano a brani strumentali, tra cui spiccano gli arrangiamenti di brani della tradizione mediterranea: Skudrinka la danza tradizionale macedone che apre la raccolta, Tsakonikos, brano tradizionale greco dai ritmi trascinanti, seguito dalle delicate sonorità orientali del Maqam bayati arabo. Le atmosfere poliedriche di questi brani si intrecciano con le più austere composizioni religiose medievali, creando un armonico gioco di assonanze e relazioni che si arricchisce via via col susseguirsi dei brani.

Notevole l’interpretazione della lauda Magdalena degna da laudare, già presente nel precedente lavoro "Virtus asinaria"; entrambi I brani appartengono ai testi superstiti raccolti nel celebre Laudario Cortonese (1270-80). La voce di Francesca Malavolti esprime al meglio le sue potenzialità nelle felici esecuzioni di Ay mi! Dame de valour e Je vivroie liement, virelai di Guillaume de Machaut, accompagnati da una suggestiva sezione ritmica.