La ciutat joyosa
/ Bel fiore dança
Senso e religiosità nella musica dei pellegrini del medioevo cristiano
Sense and religiousness in the pilgrims' music
medieval.org |
worldcat.org
Well Music "Classics" IDC 99906
© ℗ 2000
[53:06]
1. Polorum Regina [4:35]
LV 7
2. Bel fiore dança [2:13]
3. Se ome fezer [3:56]
CSM 207
4. Ductia [2:39]
5. Cuncti simus concanentes [3:38]
LV 6
6. Salterello [1:44]
7. Mariam Matrem Virginem [6:20]
LV 8
8. O Virgo splendens [3:19]
LV 1
9. Chominciamento di gioia [6:45]
10. Laudemus Virginem [1:43]
LV 3
11. La Manfredina - La rotta della manfredina [2:37]
12. Da que Deus [4:36]
CSM 77
13. Lamento di Tristano - La rotta [3:57]
14. Imperayritz de la ciutat joyosa [4:33]
LV 9
Bel fiore dança
Graziella Guardiani —
canto, flauti dolci / singing, recorders
Marco Giacintucci —
viella, lyra, ribeca, rabab, ud / viella, lyra, rebec[k], rabab, ud
Maurizio Pratola —
liuto, ud / lute, ud
Graziano Cantarini —
percussioni / percussion instruments
Bel fiore dança nasce dall'incontro di musicisti che, già
da tempo professionalmente impegnati nella musica antica, condividono
l'interesse per la riscoperta e l'esecuzione del ricco patrimonio
musicale medioevale dei secc. X-XV e per il rigoroso studio
dell'organologia e della prassi esecutiva ad esso connesso.
A tal proposito i componenti dell'insieme utilizzano strumenti desunti
da precise testimonianze iconografiche, provvedendo alla costruzione
degli stessi.
I musicisti di Bel flore dança si sono specializzati con
insegnanti di fama quali Luigi Polsini, Pierre Hamon, Jacob Lindberg,
Enrico Gatti, Paolo Pandolfo, Stefano Casaccia, Claudine Ansermet,
Cristina Scrima, Dario Luisi, Jaap Ter Linden, Pedro Memersdorf.
Bel Fiore dança partecipa a rievocazioni storiche di rilevante
importanza, realizza documentari, film e cortometraggi d'epoca e svolge
intensa attività concertistica in Italia e all'estero; è
inoltre tra i gruppi selezionati per rappresentare la musica antica
italiana nella rassegna concertistica romana "Itinerari Musicali del
Giubileo" per l'anno 2000.
Bel Fiore dança ha al suo attivo varie registrazioni discografiche.
Bel fiore dança ensemble is composed of a group of musicians who have been interested in ancient music for a long time.
They share the interest for rediscovery and execution of the rich
musical legacy of X-XV centuries and the rigorous analysis of
medieval instruments and their executive praxis.
They play true copies of medieval instruments taken from the iconography and they also manufacture their instruments.
Bel fiore dança's musicians studied with famous teachers like
Luigi Polsini, Pierre Hamon, Jacob Lindberg, Enrico Gatti, Paolo
Pandolfo, Stefano Casaccia, Claudine Ansermet, Cristina Scrima, Dario
Luisi, Jaap Ter Linden, Pedro Memensdorf.
The group took part in important historical recallings, carried out
historical documentaries, films and short films and has a very busy
concert activity in Italy and abroad.
Bel fiore dança's group has even been chosen to represent the
ancient Italian music during the concert review "Itinerari del
Giubileo" in Rome in the year 2000.
Bel fiore dança carried out many recordings.
Registrato a / Recorded in
Auditorium S. Antonio - Mutignano Pineto (Te) Italy,
Febbraio / February 2000
Prodotto da / Produced by
Giancarlo Scarpone
Registrato, editato e masterizzato da / Recording, editing and mastering by
Well music mobile studio - Giancarlo Scarpone
Note in italiano / Italian notebook
Marco Giacintucci
Traduzioni in Inglese / English translation
Debora Duval
Grafica e impaginazione / Art work direction
Max Somis
Immagine di copertina / Cover photo
Miniatura del / Detail of
Tacuinum sanitatis
Si ringrazia sentitamente / Many thanks to
Giorgio Parisse - Roberto Verrocchio -
Comune di Pineta (Te)
È nel cammino che sarà negata la morte...
Se soltanto avessimo
una guida pari al nostro coraggio!
G. Giuliani
Poiché
i pellegrini di Montserrat gradiscono talvolta cantare e ballare, sia
durante le veglie notturne nella chiesa della Beata Vergine, sia di
giorno nella piazza antistante, sono stati composti alcuni canti di
natura adeguata, al fine, di soddisfare questa esigenza. E' necessario
giovarsene con moderazione e rispetto, senza recar disturbo a coloro che
desiderano continuare la preghiera e la meditazione...( Llibre vermell
de Montserrat).
In
Spagna, nella provincia di Barcellona, in posizione impervia su un
altopiano dominato dalla vetta dell'omonimo monte, sorge il monastero
benedettino di Montserrat; la sua fondazione risale agli inizi del sec.
XI ad opera dell'abate di Ripoll, che fece erigere un santuario sul sito
di una preesistente cappella dedicata alla vergine, che risaliva
all'anno 880.
Presto
divenne un centro di pellegrinaggio di rilevanza europea, in ragione
della vivissima devozione che i fedeli di tutto il mondo allora
conosciuto riservavano all'immagine della statua romanica della Madonna
Nera, la Virgen Nigra patrona della Catalogna.
Successivamente
il monastero divenne un importantissimo centro di studi teologici, per
cui si accrebbe di una ricchissima biblioteca, contenente numerosi
manoscritti e codici di notevole valore.
Nell'ottobre
del 1811 il monastero venne parzialmente distrutto dalle truppe
francesi di Napoleone, e soltanto il bellissimo chiostro, risalente al
1460, fu salvato dalle fiamme, mentre il resto fu restaurato soltanto
all'inizio del 1900. Insieme al convento venne incendiato anche l'intero
suo ricchissimo archivio musicale; i pochi documenti che oggi possiamo
ancora ammirare sopravvissero allo scempio dei soldati napoleonici
perché in quel momento erano temporaneamente altrove.
Il più antico e importante tra questi documenti è il cosiddetto Llibre vermell de Montserrat,
il "libro vermiglio di Montserrat", così chiamato per la rilegatura in
velluto rosso carminio applicatavi in un restauro ottocentesco; fu
redatto nel 1399, e conteneva in origine 172 pagine, delle quali 35
risultano a tutt'oggi perdute. In esso si trova una raccolta di musiche
precedenti, risalenti in larga parte ai secc. XIII e XIV: O Virgo
splendens, Stella splendens in monte, Laudemus Virginem, Mariam Matrem
Virginem, Polorum regina, Cuncti simus concanentes, Splendens ceptigera,
Imperayritz de la ciutat joyosa, Los set goyts, Ad mortem festinamus.
Si tratta di composizioni raccolte da mani anonime in notazione non mensurale, che venivano eseguite in onore della Virgen Nigra
dai pellegrini costretti a trascorrere lunghe notti di vigilia fuori
dal monastero, all'addiaccio, prima di purificarsi e poter entrare al
cospetto della miracolosa immagine della Madonna nera. Poiché le
composizioni raccolte sono, per così dire, il risultato di un lungo
processo di stratificazione, esse hanno carattere diverso le une dalle
altre, e non è un caso che presentino una peculiare eterogeneità nella
struttura, nelle fonti e nello stile compositivo.
In
esse convivono infatti il canto gregoriano, la melodia "secolare" dei
trobadors, dei trouvères e dei Minnesaenger, e la materia poetica sacra,
pur rivelando una certa estraneità alla liturgia ufficiale, attesta nel
contempo una profonda contaminazione con la più spontanea innodia
popolare.
L'aspetto formale delle composizioni del Llibre vermell rispetta sostanzialmente quello della ballata, una forma vocale che contemplava la sistematica ripetizione di una sezione, il refrain, dopo l'alternarsi delle diverse strofe, e può essere considerato come una versione vocale dell'estampita, danza strumentale composta di numerose sezioni, dette puncta o partes, che si ripetono alternando differenti finali, aperto e chiusso. E' possibile che alcune delle composizioni del Llibre vermell siano contraffatture, trasposizioni sacre di materiale musicale profano preesistente; nei contrifacta
infatti, in linea con lo spirito del tempo, si operavano traslazioni
semantiche di materiale culturale universalmente noto entro strutture
rigidamente codificate.
I
testi di queste composizioni sono in larga parte in latino, altri in
volgare antico di area iberica; la loro caratterizzazione metrica
rispetta quella della ballata-lauda, con lasse monorime (più
spesso in assonanza) di ottonari o novenari, con distico a rima baciata
come ripresa, secondo lo schema melodico: a(refrain)- bb(stanza)-a(volta)-a(refrain).
Queste composizioni sono precedute da avvertenze che ne specificano le
finalità e le modalità di esecuzione o, cosa assai più interessante, di
fruizione; esse possono essere considerate gli unici esemplari di danza
sacra dell'epoca che ci siano pervenuti, poiché nel manoscritto sono
spesso precedute dalla nota a ball redon, cioè "in danza circolare".
Nella
scelta interpretativa è stato evidenziato il carattere popolare, ma
raffinato nella sua semplicità di intenti, di ciò che si presume sia
stata la spontaneità e la drammaticità della musica dei pellegrini del
tempo, che da ogni contrada del mondo allora conosciuto si ritrovavano a Montserrat,
così come in qualsiasi altro luogo meta di pellegrinaggio, per poter
entrare in comunione spirituale con il divino.
Senso
e religiosità si alternano quindi nell'universo ideologico dei
pellegrini del tempo, e la musica da essi prodotta rispetta appieno
quella caratteristica dicotomia dell'immaginario collettivo medioevale,
in stabile e sofferto equilibrio tra il contemptus mundi e piaceri più terreni.
Per tracciare in quest' ottica una ipotetica quanto verosimile delimitazione sonora
del "chauceriano" viaggio dei pellegrini, le pagine sacre del Llibre vermell,
affiancate da alcune Cantigas de Sancta Maria, canti popolari di
devozione alla Madonna, raccolti da Alfonso X "El sabio" re di Castiglia
(che spesso fanno esplicito riferimento ai miracoli operati dalla
stessa Virgen nigra di Montserrat), si alternano quindi a
composizioni strumentali coeve di carattere decisamente più profano,
estampite, salterelli e danze, tratte da codici italiani ed inglesi, che
con la loro struttura circolare, propizia alla danza, ben incarnano una
certa pulsione sensuale di mistico trasporto che permea dal profondo le
manifestazioni di sentimento religioso medioevali, in special modo
quelle popolari.
In un contesto giubilare queste due tendenze sono complementari,
differenti aspetti di uno stesso desiderio di assoluto. Alla luce dei
più recenti risultati della moderna ricerca etnomusicologica, l'esegesi
musicale scaturisce dalla contaminazione tra le varie culture di area
mitteleuropea, mediterranea e mediorientale, caratteristica di un'epoca
inconsapevolmente divisa tra due universi culturali e ideologici, che le
tristi vicende legate alle crociate per la prima volta avevano reso
contrapposti: l'occidente cristiano e il medioriente mediterraneo
islamico.
E' quindi nostra intenzione affiancare a strumenti nobili,
o comunque allora utilizzati in ambito colto, alcuni di uso più
popolare, immedesimandoci in feconde realtà musicali ancora oggi vive in
contesti sonori di tradizione orale.
Marco Giacintucci
È nel cammino che sarà negata la morte...
G. Giuliani
As Monserrat's [Montserrat] pilgrims sometimes enjoy[]singing and dancing, both
during the watches of the night in blissful Virgin's church and during
the day in the square in front of it, a few convenient chants have been
composed in order to satisfy this necessity. We must benefit from it
with moderation and respect without disturbing those who wish to
continue praying and meditating...(Llibre vermell de Montserrat).
Translation: Debora Duval
Se soltanto avessimo
una guida pari al nostro coraggio!
In Spain, in the province of Barcelona, in an unapproachable position,
on an upland overlooked by the homonymous [homonym] mountain,
stands the benedictine [B] monastery of Monserrat; its foundation goes back to the
beginning of XI century. Its founder was abbé Ripoll [the abbot of Ripoll], who made a
sanctuary be built on an already existent chapel which went back to
880 consecrated to the Virgin. [... the abbot of Ripoll ... who had a sanctuary built ...]
It soon became an important centre of
pilgrimage because of the lively devotion of the Madonna Nera's [Black Madonna]
devotees, the Virgen Nigra which is the patron of Catalogna. [Catalonia]
Later the monastery became a very important centre of theological
studies and enriches [enriched] its library with manuscripts and codes of great
worth.
On October 1811 the monastery was partly destroyed by
Napoleonic soldiers and only the marvellous cloister which dates back
to 1460 survived the fire while the rest of the monastery had to be
restored at the beginning of 1900.
The rich musical archive was
destroyed, only a few documents survived the fire because they were
temporarily elsewhere. The older and most important document of that
archive is the "Llibre vermell de Monserrat" the Monserrat's vermillion
book called so because of its bright red velvet binding put on after a
nineteenth-century restoration; this book was written in 1399 and
initially contained 172 pages, 35 of which have been lost.
In this book we can find a collection of ancient melodies of XIII and
XIV centuries: O Virgo Splendens, Stella splendes in monte, Laudemus
Virginem, Mariam Matrem Virginem, Polorum regina, Cuncti simus
concanentes Splendens ceptigera, Imperayritz de la ciutat joyosa, Los
set goyts, Ad mortem festinamus.
These are a few pieces composed in
non mensural notation, collected by anonimous [an anonymous hand], which were played in
Virgen Nigra's honour by the pilgrims who were forced
to spend long nights sleeping in the open out of the monastery before
being purified and being able to adore the Black Madonna.
These
compositions are the result of a long process of stratification, so
they are heterogeneous in their structure, sense of composition and
origins.
We can find the Gregorian chant, the "secular" melody of
trobadors, trouvères and Minnesänger, sacred poetry and spontaneous
popular hymnody in their inner structure.
The formal structure of
these pieces is substantially that one of the ballata which is a vocal
composition where a section was [is] regularly repeated, the refrain could
be considered as a vocal version of the estampita, which is an
instrumental dance composed by many sections called puncta or partes
which are repeated alternating two different ends: aperto and chiuso.
We are sure that Llibre Vermell's compositions are a fake i.e. these
are a revision of pre-existent secular popular material subsequently
trasformed into sacred compositions [It is possible that some compositions
of the Llibre Vermell may be contrafacta]; in the contrafacta in fact, in
accordance with the attitude of that epoch, we can find semantic
transpositions of well-known cultural material in rigorous codifyed
patterns.
The texts of these compositions are mostly written in
Latin, others in ancient Iberian vernacular [vernacular of the Iberian region], their metre is that of the ballata-lauda,
with monorhymed (or assonant) laisses [stanzas] of octosyllabic and nine-syllable verses, with rhyming couplet distich as ritornello, in
conformity with the melodic scheme: a (refrain) — bb (stanza) — a (volta) — a(refrain).
These compositions are preceded by notices
about aim, way of execution and of fruition of them; we can consider
them the only models of sacred dance of that time, in fact they are
often preceded by a note: a ball redon i.e. "in circular dance".
The
musical interpretation draws attention to the popular but at the same
time refined character of these pieces which reflect spontaneity and
dramatic power of those pilgrims who, at that time gathered themselves
from every single country of the world [known], in a sacred place of pilgrimage
like Montserrat to adore the Divinity [to be able to enter into spiritual communion with the divine].
Therefore sense and
religiousness alternate in the pilgrims ideological universe and their
music fully reflects this dichotomy which always hovers between
contemptus mundi and worldly pleasures. To represent this Chauserian
journey, the sacred pages of [the] Llibre vermell, with some Cantigas de
San(c)ta Maria which are popular devotional chants collected by Alfonso
X "El Sabio" king of Castiglia (1252-1284) [Castile], alternate to some others
instrumental compositions of more popular features: estampite,
salterelli, Italian and English dances which show how sensuous their typical circular structure of dance is.
Sensuality
and religious transport are deeply linked especially in the
manifestation of popular religious feelings in the Middle Ages.
In
the context of the jubilee year these two particular trends are
complementary like two different aspects of the same desire of
absoluteness.
As the modern ethnomusicological research shows,
musical exesegis [exegesis] is the result of a contamination among many different
cultures of Mediterranean and Middle Eastern origin.
A
characteristic of this epoch was the deep division between the
Christian West and the Mediterranean Islamic Middle East caused
especially by the sad events of crusades.
"noble" instruments, or anyway those used in a
refined sphere, and a few other popular instruments to identify
ourselves with the lively prolific musical realities which still live
today in the oral tradition.
[plus some suggestions o more literal translations]