Berenguer de PALOL / Cantilena Antiqua
joys amors et chants in the twelfth century...


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medieval.org
diverdi.com

Passacaille PAS 978
2009







01 - Tant m'abelis joys et amors et chants   [4:40]

02 - Bona domna cuy ricx pretz fai valer   [5:08]

03 - De la gençor qu'om vey'al mieu semblan   [6:48]

04 - Ab la fresca clardat   [5:26]

05 - O Pater (an.)   [3:42]

06 - Totz temoros e doptans   [8:08]

07 - Dona si totz temps vivia   [6:03]

08 - Noans (an.)   [2:53]

09 - Dona la gençer qu'om veya   [4:40]

10 - Ai tal dona cum ieu sai   [6:28]



Ensemble Cantilena Antigua
Stefano Albarello

Stefano Albarello, canto, citole, liuto
Paolo Faldi, flauti
Gianfranco Russo, viella
Marco Muzzati, salterio e percussioni



Production; Jan De Winne, Musurgia bvba
Sound engineer, editing and premastering; Stefano Albarello
Recorded in Volmar Arc Studio - Bologna March 2009




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Berenguer de Palol (o Palou o Palazol) nacque in Catalonia, nelle terre del Conte de Rossillon. Si sa ben poco della sua vita. La vida recita: ":..fu un cavaliere povero e insegnante d'armi. Compose belle canzoni che cantava per Ermessen, moglie di Arnon d'Avinyo, figlio di Maria di Peizolada". L'unica data certa nella sua vita è il 1164, data di morte del conte Jaufré III, suo signore.

L'attività artistica di Berenguer è giunta fino a noi attraverso una serie di composizioni appassionate di rara bellezza musicale oltre che poetica. I suoi canti evidenziano quei "topoi" propri della melica d'amore occitana; oltre la scelta della lingua d'oc i suoi canti espongono quel concetto amoroso caro alla poesia cortese che si racchiude nel concetto di "fin'amor".

Nella poesia di Berenguer è evidente il percorso di ricerca dell'amore supremo, il joy; un percorso fatto di sofferenze amorose e culto per la bellezza femminile. Anche in questo trovatore il soggetto del cantare è la domna, intesa come figura in parte vista come meta astratta della ricerca amorosa, in parte reale, come racconta la sua vida.

Nel verso d'apertura del canto Tant m'abelis joys et amor et chans, ritroviamo il manifesto di questa corrente artistica a cui evidentemente Berenguer è totalmente appartenuto; sarà opportuno riportare l'intera prima strofa: "Tanto mi aggrada gioia e amore e canto e allegrezza, sollazzo e cortesia, che non v'è al mondo ricchezza né abbondanza per le quali più di cosi mi potrei considerare felice. Così so bene che ma donna tiene le chiavi di tutti i beni che io attendo e spero, e nulla di tutto questo posso avere senza di Lei".

E' evidente la sua appartenenza ad un ambiente culturale aristocratico a cui il suoi canti sono indirizzati.

Un punto d'interesse maggiore sta forse nella musica. Come per molti altri "troubadours" non possiamo essere certi che l'autore dei versi e della melodia sia la stessa persona, ma è certo che col nostro autore, ci troviamo in alcuni casi di fronte a schemi melodici inconsueti.

Nei canti "Amb la fresca clardat" e "Tots temoros", ad esempio, la melodia si muove fuori dagli schemi modali convenzionali dell'epoca; questo può far pensare ad una scarsa conoscenza delle teorie modali del tempo (e quindi ci fa supporre che il compositore sia un dilettante), oppure che il nostro autore musicale, tenti nuovi percorsi melodici all'interno dei modi (in tal caso siamo di fronte ad un esperto musicista).

Non va dimenticato che, a detta di teorici del XIII secolo, la musica profana non seguiva fermamente i canoni dettati dalla modalità propria del canto liturgico e questo può farci pensare che questi canti esulino (non per errore) dai dettami canonici. In questa edizione i testi non seguono la sola scrittura del MS R (1); abbiamo scelto l'edizione critica curata dalla Prof.ssa Margherita Spampinato (2) nel tentativo di offrire una versione più precisa delle opere poetiche del Berenguer.

(1) Paris Bibl. Naz. Fr. 22543 (ohm Bibl. de La Valliere n 14)
(2) Margherita Beretta Spampinato - Berenguer de Palol ed. Stem Mucchi - Modena 1978

2009 © Stefano Albarello



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