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Tactus 400004
2005
1. Nuptiae factae sunt [1:06]
Antifona, II domenica dopo l'epifania
Antiphonale Monasticum - Abbazia Benedettina di S.Giovanni Evangelista, Parma
2. Se fastu in quella vigna [2:45]
Anonimo —
Firenze Bibl. Naz. Centrale MS MAGL. XIX 108
3. Ave color vini clari [2:25]
Testo di Anonimo Sec. XI - Musica di Juan PONCE —
Cancionero de Palacio, inizi Sec. XVI
4. Nous boirons du vin clairet [1:51]
Jacob ARCADELT —
Corpus Mensurabilis Musicae n. 31
5. Bon vin je ne te puis laisser [3:09]
Anonimo Sec. XV —
Manoscritto di Bayeux, Chanson XLIII
6. Baco baco santo Idio [2:47]
Anonimo Sec. XV —
Venezia Mss Marciano, IT, Cl IV, 1526
7. Bacco Bacco [2:54]
Matteo RAMPOLLINI — Musiche faite nelle nozze
dello illustrissimo Duca di Firenze..., 1539
8. Adieu ces bons vins de Lannois [3:23]
Guillaume DUFAY —
Rondeau, 1426 - Corpus Mensurabilis Musicae n. 1
9. Margot labourez les vignes [0:54]
Roland de LASSUS — Mellange d'Orlande de Lassus,
Le Roy & Ballard, Paris 1570
10. La Magdalena [3:29]
Basse dance, Recoupe, Tourdion
Pierre ATTAIGNANT —
Neuf basse dances deux branles..., Paris 1530
11. So trinken vir alle [3:25]
Roland de LASSUS —
Der Dritte Teil Schoner ... 1576
12. Oy comamos y bebamos [2:07]
Juan del ENCINA —
Egloga VI, Cancionero de Palacio, inizi sec. XVI
13. The wine that I so dearly got [2:42]
Alfonso FERRABOSCO il Vecchio —
Corpus Mensurabilis Musicae, n. 96
14. Margot labourez les vignes [2:08]
Jacob ARCADELT —
A. Le Roy, Livre de tabulature de guiterre, 1552
15. Il piacere [2:47]
Gian Giacomo GASTOLDI —
Balletti a 5 voci, 1591
16. Hau le boys [1:34]
Claudin de SERMISY —
Trente et une chanson musicales ..., Attaingnant 1529
17. Or sus , or sos bovier [2:35]
BULKIN (Sec. XV) —
Petrucci, Canti B, Venetia 1502
18. Bevons ma commere [1:55]
Anonimo Sec. XV —
Manoscritto di Bayeux, Chanson XV
19. Quand je bois du vin clairet [2:55]
Clément JANEQUIN —
Trente et cinq chanson musicales..., Attaingnant, 1529
20. Pavana di vino nero e bianco [4:16]
MAURICE Landgrave De Hessen —
MS. 72 Landesbibliothek, Kassel
21. Vignon vignette [3:07]
Six gaillardes... avec treze chanson..., Attaingnant 1530
22. Dixit dominus [1:37]
Communio, II domenica dopo Epifania
Liber Officii - Compendio di canti gregoriani per la liturgia preconciliare
LA ROSSIGNOL
Domenico Baronio
LAURA BOSSI, MARA FONTANELLA, soprani
ROBERTO QUINTARELLI, contralto, flauto contralto, nacchere
IGOR DENTI, tenore
FRANCESCO ZUVADELLI, basso, organo
ALBERTO ROCCO, canto gregoriano
ERICA SCHERL, viella, violino antico, castagnette, campanelli
MATTEO PAGLIARI, flauti, flauto a tamburo, traversiere, bombarda
LUCIO TESTI, ciaramelli, cromorni, bombarda
FEDELE STUCCHI, trombone a tiro rinascimentale
CLAUDIO DEMICHELI, spinetta, organo, ghironda, cornamusa, chitarrino
DOMENICO BARONIO, liuto, chitarrino, colascione, tamburi, tamorra
Domenico Baronio
Domenico Baronio
Tactus
Letteralmente "tocco". Termine latino con cui, in epoca rinascimentale, si indicava quella che oggi è detta battuta.
Literally "stroke" or "touch". The Renaissance Latin term for what is now called a beat.
℗ 2005
Tactus s.a.s. di Serafino Rossi & C.
In copertina: Caravaggio: Bacco, Firenze, Galleria degli Uffizi
Registrazione: 2 e 3 gennaio 2004, Sala del Podestà di Soresina —
Cremona - Italia
Tecnico del suono editing: Diego Cantalupi
Lucio Testi e Domenico Baronio, ricerche, trascrizioni e rielaborazioni
Bruna Gondoni, consulenza coreologica
Liliana Baronio, segreteria organizzativa
La Rossignol, coproduttore
Computer Design: Tactus s.a.s.
Stampa: ICDG Italia s.r.l.
"Ave color vini clari I ave sapor sine pari I tua nos inebriari..."
Tutte
le qualità e tutti i meriti della vite e del vino trovano costanti
riconoscimenti in tutta la storia della musica ed il Rinascimento non fa
eccezione: sia in ambito ecclesiale che profano, sia colto che
popolare, è possibile rilevare una grandissima attenzione all'argomento,
con canti e danze tese a celebrare il piacere e le virtù del vino.
Frutto del lavoro dell'uomo, il vino disseta, nutre, allontana i mali,
dà gusto alla vita, aguzza i sensi e rende baldanzosi. Nelle feste vino e
musica divengono inseparabili: la taverna è un luogo di piacere, il
banchetto nobile, attraverso il quale il Signore si impone alla
ammirazione e al rispetto di amici e nemici, è una girandola di suoni,
di colori, di fantasia, di magnificenza; tutto è per stupire,
meravigliare, per far sembrare tutto più eccezionale e straordinario. In
esso si apprezzano i cibi con cinque sensi: la vista, l'olfatto, il
tatto, gusto ed anche con l'udito, poiché ogni vivanda, naturalmente
servita con il vino appropriato, viene presentata, commentata ed
accompagnata da musiche e danze specifiche.
La celebre "Cena" realizzata a Ferrara da Alphonso d'Este, che ci ha tramandato Christofaro da Messisbugo in "Banchetti et compositioni di vivande...",
ne è buona testimonianza, ma molte sono le cronache del tempo, come, ad
esempio, quella di Olivier de La Marche, che ci descrive "La festa del fagiano", voluta nel 1454 da Filippo il Buono per raccogliere finanziamenti e consensi per la crociata contro i Turchi, in cui si legge "...
La seconda tavola, reggeva una torta con dentro ventotto persone che,
quando fu il loro turno, suonarono strumenti musicali ... La quarta era
un barile nel centro di una vigna, che conteneva due vini diversi..."
Le
testimonianze provengono da amanuensi e stamperie di tutta Europa e
sottolineano la diffusione ampissima di una bevanda che esula dal suo
significato proprio per acquisirne altri simbolici. In ambito profano il
vino è la fonte stessa della festa e del divertimento, dispensatore di
ebbrezza, di brindisi cantati da allegre brigate, non manca mai sulle
tavole dei signori ed è dono di ambasciate; per la Chiesa il vino ha una
grande valenza, la più alta che si possa immaginare: la trasformazione
nel sangue di Cristo durante l'Eucaristia. Non a caso, infatti, abbiamo
voluto abbracciare simbolicamente questa festa cantata e suonata, con i
melismi del canto gregoriano, costante riferimento in tutta la musica
rinascimentale.
Il programma, molto godibile ed intrigante, viene
proposto da un organico che si avvale di strumenti e stili esecutivi
d'epoca e propone canti e musiche sul tema in voga nei Sec. XV e XVI.
"Ave color vini clari / ave sapor sine pari / tua nos inebriari..."
All
the qualities and merits of vine and wine find constant appreciation in
the whole history of music and Renaissance times make no exception.
Both in ecclesiastical and secular domain, both in educated and popular
music, we cannot avoid pointing out the great attention paid to the
subject: manuscripts abound in songs and dances dedicated to the
celebration of pleasures and virtues of wine.
Fruit of man's
labour, wine quenches thirst, feeds, takes evil away, gives enjoyment to
life, sharpens senses and makes everyone bold. During the feasts, wine
and music become inseparable: taverns are joyful places; noble banquets,
through which the Prince can impose himself on the admiration and
respect of both friends and enemies, are a whirl of sounds, colours,
fantasy and magnificence; everything is arranged to astonish, to amaze,
to make the atmosphere more extraordinary. During these banquets, nobles
with their retinues can appreciate food through the five senses: sight,
smell, taste, touch and also hearing because every course, served with
its proper wine, is presented, commented and accompanied by specific
pieces of music and dance.
The famous "Cena" ("Dinner"), described in "Banchetti et compositioni di vivande..."
by Christofaro da Messisbugo, in Ferrara organized by Alphonso d'Este,
is an important example, though there are a lot of chronicles: for
instance, the one by Olivier de La Marche, describing "La festa del fagiano",
organized in 1454 by Filippo il Buono to collect funds and approvals
for the crusade against the Turkish people, (in there you can read "...
La seconda tavola, reggeva una torta con dentro ventotto persone che,
quando fu il loro turno, suonarono strumenti musicali ... La quarta era
un barile nel centro di una vigna, che conteneva due vini diversi...").
Testimonies
come from amanuensis and printing-works from all over Europe and stress
the wide propagation of a beverage which loses his own significance and
acquires symbolic values. In the secular environment, wine is the
source of joy and amusement, dispenser of elation, of toasts sung by
cheerful companies; wine is always present on noblemen's tables and it
can be a present on occasion of embassies; in the ecclesiastical
environment, wine has got his own specific value, the biggest one can
imagine: the transubstantiation of wine into Christ's blood during
Eucharist. For this reason, we symbolically embraced this feast through
melismas of Gregorian songs, which are constant reference within
Renaissance music.
The truly amusing and suggesting programme, is
proposed by a group of musicians playing early instruments through
executive styles of that period and proposes famous pieces of music and
songs on "wine" during XV and XVI centuries.